La Chiesa della Gran Madre di Dio , considerata dagli esperti di discipline esoteriche l’epicentro dell’energia positiva della città.
Chiesa della Gran Madre di Dio.
In linea retta con Piazza Castello, considerata dagli esperti di discipline esoteriche, l’epicentro dell’ energia positiva della città, l’area che segna il confine tra la città bianca e quella nera, cioè la zona a ovest dove in epoca romana si seppellivano i morti e si eseguivano le crocifissioni, sorge la Chiesa della Gran Madre di Dio.
Questa ottocentesca Chiesa è ubicata sulla riva destra del Po, ai piedi della collina torinese ed è ritenuta una dei simboli più importanti della magia bianca.
Proprio la sua collocazione sulla riva del fiume simbolo della città, è una delle ragioni per cui la Gran Madre viene considerata un punto di forte energia positiva.
All’acqua, elemento simbolo di vita fin da tempi ancestrali, è collegato anche il culto della Grande Madre.
In antichità erano molte le Vergini Nere che venivano appellate così, Matri Deum Magnae, ma la loro venerazione è da ricercarsi in una usanza antecedente il cristianesimo, che si ricollega al culto di Iside, i cui riti si svolgevano in luoghi sotterranei.
Pare che esattamente qui, dove ora sorge la chiesa della Gran Madre di Dio vi fosse un tempio ‘pagano’ dedicato proprio al culto di Iside. Altri sostengono che sulla collina alle spalle dell’edificio si fossero anticamente insediati i Taurinii, un ceppo Celtico i cui sacerdoti, i Druidi, veneravano la natura, i boschi e la Madre Terra e che qui avrebbero innalzato un tempio appunto a Gaia, la Madre terra.
Quindi l’attuale costruzione sorgerebbe sulle antiche vestigia di templi precedenti, sempre dedicati al culto della Grande Madre, in tutte le sue forme e varianti.
In effetti, guardando la Gran Madre di Dio di Torino, non si direbbe un edificio di culto cristiano, somiglia più a un tempietto greco-romano.
La costruzione presenta una pianta circolare, con ingresso a occidente e altare a oriente. Per rafforzare il simbolico assioma con il divino, la Gran Madre di Dio presenta orientazioni astronomiche non casuali, per esempio, a mezzogiorno del solstizio d’inverno, il sole “cade” perfettamente sul vertice del timpano visibile dalla scalinata d’ingresso.
Inoltre c’è chi afferma esistano ancora grotte ipogee e cunicoli sotterranei che furono luoghi dedicati al culto di Iside e che l’epigrafe del frontone: : ORDO POPULUSQUE TAURINOS OB ADVENTUM REGIS, che significa: La città e i cittadini di Torino per il ritorno del re, se letta a parole alterne diverrebbe:
ORDO TAURINOS ADVENTUM, che si relazionerebbe a un Ordine druidico del Toro, di matrice celtica, peraltro ancora presente nella città, secondo alcune credenze.
Infine, ai lati della chiesa sono state disposte due statue che rappresentano la Fede (che solleva un calice e tiene una Bibbia in grembo) e la Religione (che sorregge una croce). Gli esoteristi affermano che la statua della Fede nasconda un messaggio segreto che indichi dove sia celato il Santo Graal, il sacro calice utilizzato da Gesù Cristo durante l’Ultima cena. Una versione vorrebbe che il Santo Graal sia sepolto ai piedi della statua.
L’altra, ormai diffusamente conosciuta, asserirebbe che lo sguardo della Fede indichi il punto dove sia nascosta la sacra reliquia. La statua è stata però scolpita priva di pupille quindi, determinare il luogo da lei indicato è praticamente impossibile, sebbene uno studio del Politecnico di Torino asserisca che lo sguardo è rivolto verso Palazzo di Città, dove quindi sarebbe sepolto il Graal.
Se però è vero che tra i suoi appellativi, la Vergine cristiana ha quello di Madre di Dio, le viene assegnato anche quello di ‘Vas Spirituale’ (vaso spirituale che contiene il seme di tutte le cose) che produrrà il Figlio (Gesù) tramite lo Spirito Santo. Ma il vaso è anche calice che, latinizzato, diventa Gradalis o Graal. Ecco allora una diversa interpretazione: il Graal non è un oggetto materiale ma un principio universale che è passato attraverso la storia giungendo a noi nelle sembianze di Maria, Grande Madre di Dio.
Margherita
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