I Tarocchi

In questa rubrica ci prefiggiamo di regalarvi nozioni sui Tarocchi, raccontandovi di come sono composti i vari mazzi, di quali significati sono impregnate le carte, come conservare il vostro mazzo di Tarocchi e tante altre informazioni e curiosità.
I Tarocchi sono un mazzo di carte da gioco la cui origine risale alla metà del XV secolo nell’Italia settentrionale, si diffusero in varie parti dell’Europa e raggiunsero il periodo di maggior diffusione a cavallo tra il 1600 e il 1700: l’apice della diffusione del gioco è dal 1730 al 1830; in questo periodo era giocato nell’Italia settentrionale, Francia orientale, Svizzera, Germania, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Austro-Ungheria, Svezia e Russia.
L’arte della divinazione è una delle più antiche arti magiche al mondo (ricordiamo che gli Etruschi leggevano il futuro nelle viscere degli animali), ma i Tarocchi, nel corso dei secoli, si sono evoluti, adattandosi ad una società sempre più complessa, colta e moderna.
Un mazzo di Tarocchi è composto generalmente da 78 carte: 21 Arcani Maggiori, più la carta del Matto, poi 56 carte suddivise in quattro semi, solitamente bastoni, denari, coppe e spade.
I primi usi documentati dei Tarocchi come strumento per la cartomanzia risalgono al 1600 a Bologna, ma la loro associazione con l’occultismo risale alla fine del 1700 e sono dovuti principalmente a due autori: Antoine Court de Gébelin ed Etteilla. Il primo, nella sua opera Le Monde Primitif del 1781 , precisamente nell’ottavo volume, incluse due saggi nei quali si sosteneva che i tarocchi fossero in realtà i “Libri di Thot” codificati dai sacerdoti egizi nelle immagini simboliche degli Arcani Maggiori per tramandarli segretamente sotto l’aspetto innocuo di carte da gioc; il secondo, invece, pubblicò una serie di libri tra il 1783 e il 1785 nei quali riprese il legame dei Tarocchi con i Libri di Toth e descrisse un metodo per il loro uso in cartomanzia. Parleremo di Thot, prossimamente, nella rubrica di Egittologia.

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