L’Egitto nelle origini di Torino.

Un principe dell’antico Egitto risulterebbe il fondatore della magica Torino.

TORINO, CITTA’ ESOTERICA

 

Un’antica leggenda narra che la città di Torino fu fondata da Pa Rahotep, uno dei  principi dell’Egitto.

La storia è citata nel libro Historia della Augusta città di Torino, uscito nel 1679 e scritto da Emanuele Thesauro, uno storico del Seicento alla corte di Madama Reale Maria Cristina.

Secondo questa leggenda il principe sbarcò sulle coste italiane, con un nutrito seguito, nel 1523 a.C. Il principe, che visse all’epoca del regno di Amenophi I, aveva lasciato le terre d’Egitto a causa di alcuni dissidi con i sacerdoti di quei luoghi. Questi, conservatori, seguivano il culto del dio Amon e non vedevano di buon occhio il nascente culto del dio Aton, divinità del sole, di cui il principe Pa Rahotep era fervente seguace e sostenitore.

Il principe arrivò inizialmente in quella che è l’attuale Liguria poi, spostandosi verso nord, decise di fermarsi su questa terra pianeggiante, strategicamente posta sulla confluenza di due fiumi: il Po e la Dora.

Qui Pa Rahotep fondò il primo nucleo di quella che diverrà la città di Torino: Eridania.

Il principe, assunto il nome di Eridano,  introdusse il culto del dio Api da cui deriverebbe, secondo la leggenda, il nome stesso della città di Torino poiché, in Egitto, il dio Api raffigurato come un toro. Al principe Eridano e al culto del dio-toro Api si dovrebbe quindi la tradizionale simbologia taurina molto presente in città, ad esempio nelle vie della città sono state poste le tipiche fontanelle “toret”. Si dice anche che il principe egiziano avesse fatto erigere un grande tempio dedicato al dio Api dove oggi sorge la Chiesa della Gran Madre. Eridano introdusse ugualmente il culto della dea Iside, una delle più importanti dee dell’antico Egitto.

Tale leggenda, seppur priva di fondamento storico, ci riconduce però alla fama di Torino quale città esoterica per eccellenza.

Posta sulla confluenza di due fiumi, il Po che rappresenta il sole, quindi la parte maschile e la Dora che rappresenta la luna,  parte femminile, i quali insieme percorrono la città formando una Y, che nel simbolismo rappresenta il bivio: la strada di destra diretta verso il cielo, quella di sinistra agli inferi, la città di Torino si trova ai vertici di due triangoli magici.

Con Londra e San Francisco, Torino forma il triangolo della magia nera. Secondo gli antichi Romani la posizione occidentale della città era infausta, poiché a occidente, dove il sole tramonta, termina la luce e comincia la tenebra.

Torino con Lione e Praga, forma il triangolo della magia bianca, la città è considerata magica perché dotata di “porte” ai punti cardinali, inoltre il 45* parallelo, che si trova all’ esatta distanza di 5000 km tra il polo nord e l’equatore, attraversa il centro della città.

Il fulcro della magia bianca parte da Piazza Castello dove  Palazzo Reale ha un ruolo cruciale.

La sua possente cancellata delimita un punto magico, una linea immaginaria che divide il bene dal male. Infatti gli esoterici affermano che l’epicentro dell’energia positiva sia concentrato tra Palazzo Reale, i Giardini Reali e la fontana dei Tritoni.

Allineata a piazza Castello, attraversato il Po, troviamo la chiesa della Gran Madre di Dio, una straordinaria leggenda esoterica narra che con la presenza a Torino della Sacra Sindone sia legata ad essa la presenza del Graal, i principali indizi per il ritrovamento della preziosa coppa, sarebbe celati nei simbolismi presenti nelle due statue, la Fede e la Religione, antistanti la chiesa della Gran Madre di Dio.

A poche centinaia di metri ecco  la Mole Antonelliana che rappresenta il cielo. Con la sua forma piramidale viene paragonata a una sorta di antenna che catalizza l’energia captata dal cielo e aspirata dalla terra.

La magia di Torino continua: proseguendo per un altro tratto di strada, sempre partendo da piazza Castello, si giunge in piazza Solferino dove troviamo la fontana Angelica, alla quale viene attribuito un importante significato magico.

Dirigendoci ora verso occidente, dove tramonta il sole e nascono le tenebre, andiamo a scoprire  uno dei punti più oscuri della città di Torino: la tenebrosa piazza Statuto. Il Cuore Nero di Torino. In epoca romana qui si trovava la “vallis occisorum”, luogo di uccisione e sepoltura, dove era riposto il Patibolo, che rimase per secoli in questo punto della città.

Questo è il punto preciso dove Torino si congiunge con San Francisco e Londra formando il triangolo di magia nera. A indicare il punto esatto troviamo un obelisco sulla cui sommità svetta un astrolabio che indica il passaggio del 45° Parallelo.

Ogni angolo di questa città, all’apparenza austera e ordinata, nasconde misteri e leggende nei meandri dei quali vi guideremo…

Margherita

 

1 Comment on "L’Egitto nelle origini di Torino."

  1. Marcello Caloro | Aprile 13, 2017 at 7:59 am | Rispondi

    Interessantissimo articolo che riprende i simbolismi comuni a molteplici culti e fonde mito e storia.

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