Samhain

Samhain

Parlerò  oggi di Samhain, Sabbat maggiore che si celebra il 31 Ottobre, considerato il capodanno celtico:  la fine dell’anno vecchio e l’inizio di quello nuovo;  è passaggio, soglia, conclusione ed inizio. (Molte persona conoscono questa festa come Halloween). Questa è, in assoluto, la festività pagana che “sento” maggiormente, ed è quella a cui tengo di più, forse perché attendo la visita del mio adorato papà defunto pochi anni fa.
E’ conclusa la stagione del verde e inizia la vita del seme, il suo tempo nella terra quieta prima della sua futura vita di pianta. Ed è l’inizio dell’attesa, del tempo interiore, della preparazione, del buio.

E’ il buio da cui tutto ha inizio, il silenzio da cui sorgerà la prima vibrazione, quel vuoto iniziale che deve essere, perché possa compiersi la nascita.
Tempo prezioso e necessario. Tempo di riposo e di ascolto silenzioso.

Questo è il giorno in cui il velo tra il Regno dei viventi e il Regno dei morti si assottiglia, ed è possibile comunicare con i nostri cari che sono partiti e si stanno preparando ad altra rinascita. Samhain è la porta aperta fra le dimensioni del tempo e delle esistenze.
Custode di questa soglia è Anubi (sapete che io mi rifaccio agli dei egizi), Dio del mondo dei morti, insieme ad Osiride, Signore dell’aldilà.

Nella danza della vita, Smahain è per noi il tempo del ritiro, dell’interiorità, l’occasione di andare nelle profondità del nostro essere. Per farlo, abbiamo bisogno di spogliarci di ciò che è esteriore, di lasciar andare quegli attaccamenti e aspetti di noi che non appartengono alla nostra essenza. Per questo, a livello di chakra, lavoreremo col chakra della radice, associato al radicamento e al rilascio, che favorisce l’eliminazione con un vortice che si apre verso il centro della Terra.

Questa notte è considerata una delle migliori per fare divinazioni, letture con tarocchi, rune, o per fare una meditazione che ci possa portare suggerimenti per l’anno a venire, perché si pensa che i nostri avi defunti arrivino da noi per darci consigli e suggerimenti. A proposito dei nostri avi si ritiene che nella notte a cavallo fra il 31 Ottobre e il 1° Novembre si squarci il velo tra il mondo terreno e quello dei defunti e questi ultimi possano venire a farci visita; per questo c’è l’usanza di mettere candele vicino alle finestre o sui balconi, per illuminare la via ai nostri cari che tornano a noi. Un’altra bellissima usanza è quella di apparecchiare anche per chi ci ha lasciato, ponendo in tavola anche un piatto per loro, in modo che possano rifocillarsi dal viaggio dall’aldilà fino a noi.

I colori di questo Sabbat sono il nero e l’arancione, mentre fra i cibi da cucinare ci sono le patate, il maiale, poi mele, noci,zucca; le erbe da usare in questa festa sono il crisantemo, la felce, le foglie di quercia, l’artemisia, la salvia e il rosmarino. Come incenso potete usare la mirra, o il cipresso o il patchouly. Per i cristalli, poiché abbiamo parlato precedentemente di lavorare sul primo Chakra, abbinato al colore nero, si possono usare ossidiana, o tormalina nera ( io uso quest’ultima e spiegherò il perché nella rubrica in cui tratto dei Chakra).

Spiegato per ora il significato di Samhain, andrò a postare la ricetta  del dolce tipico per questa festa pagana: il pane dei morti, che sono biscotti particolari per questa ricorrenza; io li ho preparati oggi e attenderò di mangiarli durante la celebrazione del rito, che vi posterò domani.

Selene

 

 

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