Eccomi a parlarvi di Yule, uno dei quattro Sabbat minori, che si celebra intorno al 21 Dicembre; celebrato col Solstizio d’inverno, rappresenta il momento in cui la notte è più lunga del giorno e il Sole comincia la sua ascesa, infatti si celebra la nascita del Dio Sole bambino e si festeggia il ritorno della luce. Con questa festa si celebra la rinascita del Sole, ma anche la fine della fase calante dell’anno, quindi la morte dell’anno vecchio (simboleggiata dal Re Agrifoglio) e l’inizio della fase in cui la forza del Sole ricomincia a crescere, quindi la nascita dell’anno nuovo (simboleggiata dal Re Quercia).
Questa festa cade proprio in prossimità del Natale cristiano, in effetti, quando i missionari iniziarono la conversione dei popoli germanici, adattarono alla tradizione cristiana molti simboli e feste locali, e fu così che la festa di Yule fu trasformata nel Natale. Come però già accennato precedentemente, pur cambiando nome alle feste, molti simboli sono stati mantenuti, come, ad esempio, l’albero di Natale! Una usanza che si ricollega all’ albero di Natale è quella del tronchetto di Yule, di solito un grosso tronco di quercia, che veniva bruciato nel camino per tutta la vigilia di Natale e riacceso ogni sera fino all’ Epifania; oppure, in alternativa, il tronco veniva decorato con candele che venivano accese durante i giorni delle feste natalizie.
Ricordiamo che gli antichi Romani festeggiavano il Dio Saturno, infatti la festa si chiamava Saturnalia.
Yule rappresenta, appunto, la nascita della luce, e noi possiamo aspettare una nuova luce nella nostra vita, per questo è importante, in questi giorni, ascoltare noi stessi nel profondo e meditare molto, così da capire quali sono per noi le cose importanti che ci ripromettiamo di portare avanti nel nuovo anno.
A tal proposito un rituale molto semplice da effettuare è il seguente:
dopo avere consacrato lo spazio del cerchio entro il quale desiderate svolgere il rito, potete accendere una candela e, dopo aver guardato per alcuni secondi la sua fiamma guizzare, potete chiudere gli occhi e pensare a ciò che volete lasciare andare via insieme al vecchio anno; fatto questo prendete un foglietto di carta e una penna (che vi sarete premutiti di tenere accanto a voi) e scrivete tutte le cose di cui sentite il bisogno di liberarvi, eventualmente potete pensare anche a qualche legame che volete si spezzi; bruciate il foglietto alla fiamma della candela e lasciatelo consumare dentro un calderone, o, comunque, dentro un contenitore che avrete appositamente sistemato all’interno del cerchio; osservate il fumo che esso rilascia immaginando che siano le cose che volete lasciare allontanare. Dopo ciò chiudete nuovamente gli occhi e immaginate le cose importanti che volete sviluppare nell’anno a venire e visualizzatele nel pieno della loro realizzazione.
(Se avete uno spazio aperto questo rituale potrete farlo all’aperto bruciando un tronchetto di legno)
Una pianta che potete bruciare durante il solstizio d’inverno è il vischio, pianta simbolo della vita in quanto le sue bacche sono bianche come lo sperma che genera la vita.
Poiché io amo usare anche i cristalli, posso suggerirvi di tenere accanto a voi, durante il rituale, un cristallo di rocca: il suo colore trasparente e puro è collegato al chakra dalle energie più sottili, quindi trasmette una grande energia e per tale motivo il cristallo di rocca è, secondo me, il minerale che meglio ci aiuta a indagare a livello spirituale.
Selene
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